Lo stato d’animo dell’Italia

Adam Smith scriveva 250 anni fa che non si può avere una società prospera e felice se la maggior parte dei suoi membri sono inquieti e infelici. Prosperità e felicità riguardano il presente ma dipendono anche da come si guarda al futuro: se il futuro appare promettente, il presente diventa il luogo in cui lo si prepara con fiducia e si lavora per anticiparlo, e viceversa.
Gli italiani sono prosperi e felici? E come guardano al futuro?
Human Highway ha misurato lo stato d’animo di un ampio campione di italiani a partire dal mese di febbraio 2023 utlizzando il modello PANAS. Il PANAS (Positive and Negative Affect Schedule) è uno strumento basato su un modello psico-metrico sviluppato nel 1988, in grado di valutare l’umore su due dimensioni indipendenti, l’affettività positiva e quella negativa. Le informazioni sono raccolte analizzando una serie di aggettivi che descrivono diversi stati emotivi e il risultato è uno valore dato dalla differenza tra gli stati d’animo positivi e quelli negativi.
L’umore di un campione di individui può così essere riferito all’umore dell’intera collettività che questi rappresentano, l’umore dell’Italia.

Come sta quindi l’Italia? In estrema sintesi, bene. La dimensione positiva prevale in modo evidente su quella negativa. L’analisi temporale mostra che l’umore è caratterizzato da una stagionalità annuale, nella quale marzo si dimostra il mese più cupo (a marzo 2024 la serie tocca il minimo storico) e giugno il mese più sereno (vedremo se sarà confermato anche nel 2024).
Esiste anche una periodicità settimanale: il giorno più sereno è il venerdì, opposto al mercoledì, giorno peggiore della settimana.
La stessa dinamica si osserva anche lungo le ore del giorno: i momenti migliori sono quelli del mattino, riportati da chi si alza all’alba e poi, di nuovo, verso le 10. Da lì in poi l’umore cala leggermente ma costantemente fino alla sera.
Gli uomini riportano uno stato d’animo migliore rispetto alle donne e con l’età aumenta notevolmente il benessere psicologico. Le persone che vivono in famiglie con uno o più bambini mostrano stati d’animo migliori rispetto alla media. La maggior disponibilità economica migliora l’umore, ma fino a un certo punto, oltre il quale il benessere non cresce.
Gli abitanti delle regioni alpine sono le persone più serene d’Italia.

L’analisi di Human Highway si è poi estesa a valutare lo stato d’animo che ci attende nel prossimo futuro e misurare così il grado di fiducia delle persone in merito alle proprie prospettive di vita. In questo capitolo si nota che l’atteggiamento prevalente è quello della prudenza: in genere, gli intervistati affermano che la loro vita attuale va bene ma temono il deterioramento futuro di alcune dimensioni. Infatti, mentre la dimensione affettiva positiva rimane quasi invariata nella proiezione verso il futuro, la dimensione negativa aumenta di peso, in particolare a causa dell’aumento della paura e dell’ostilità verso il prossimo.
Il futuro è generalmente visto come un miglioramento del presente fino a 34 anni di età. Da quel momento in poi, lo sguardo sul futuro diventa progressivamente più incerto e cupo, in misura più pronunciata per gli uomini rispetto alle donne e per gli abitanti del settentrione rispetto al meridione.

Infine, nonostante ci sia ampio consenso sul fatto che nel quartiere in cui si vive si sta bene, in Italia (che poi è la somma di migliaia di quartieri 😊) le stesse persone affermano che la qualità della vita non è altrettanto buona. In altre parole, si rileva che la percezione di serenità e armonia nel proprio quartiere è elevata ma la stessa percezione crolla quando è riferita all’Italia intera; quando si guarda al proprio quartiere non emerge un particolare senso di rabbia mentre questa emozione è molto più sentita verso l’Italia; nel quartiere c’è fiducia, proprio quella che manca quando si volge lo sguardo all’Italia intera.

Oltre al quartiere e all’Italia, la ricerca ha analizzato altri due ambiti di vita: la propria casa e il Mondo intero. Le emozioni associate ai due ambiti “vicini” (casa e quartiere) sono generalmente più positive rispetto ai due ambiti “lontani” (Italia e Mondo). Forse ciò che non conosciamo direttamente ci inquieta e ci mette paura? oppure è il risultato dello stile narrativo dei mezzi di comunicazione di massa?

Per un’analisi approfondita puoi consultare la dashboard interattiva, completa di tuti i dati della ricerca.

(Foto di Count Chris su Unsplash)