In occasione della “Festa del Bio”, Carrefour Italia ha condiviso i risultati della ricerca condotta con Human Highway per analizzare il rapporto degli italiani con i prodotti biologici. L’indagine mette in luce un dato chiave: sebbene oltre la metà della popolazione italiana (57,5%) acquisti prodotti biologici almeno due o tre volte al mese, la conoscenza reale di ciò che definisce un prodotto come “bio” è ancora molto limitata.
Una conoscenza superficiale
Solo l’11,6% degli italiani, infatti, possiede una conoscenza approfondita e corretta dei criteri che rendono un alimento realmente biologico secondo la normativa europea (Regolamento UE 2018/848). Il resto degli intervistati si divide tra chi è moderatamente informato ma confuso (30,9%), chi è molto confuso (33%) e chi ammette di non avere alcuna conoscenza in merito (24,5%).
A destare particolare preoccupazione è il livello di disinformazione tra i giovani della Generazione Z, ovvero i nati tra la metà degli anni ’90 e il 2010, che risultano i più vulnerabili ai falsi miti che circondano il biologico. L’indagine rivela che molti italiani attribuiscono ai prodotti biologici caratteristiche infondate o esagerate, che finiscono per alimentare aspettative sbagliate e scelte poco consapevoli.
Falsi miti ancora molto diffusi
Tra le credenze più errate spicca quella secondo cui nei prodotti biologici non si possano usare pesticidi, erbicidi o fertilizzanti: una convinzione condivisa dall’80% degli italiani. In realtà, il regolamento europeo prevede l’utilizzo di sostanze naturali e autorizzate. Analogamente, il 79,1% degli intervistati crede che negli allevamenti biologici non sia permesso somministrare farmaci agli animali nemmeno in caso di necessità, quando invece la normativa ne consente un uso limitato e sotto stretto controllo veterinario.
Un italiano su quattro associa automaticamente il biologico al chilometro zero, mentre uno su cinque è convinto che i prodotti bio provengano esclusivamente da piccole aziende agricole. Anche sul piano nutrizionale c’è confusione: il 50% della popolazione crede che i prodotti biologici siano più ricchi di vitamine e nutrienti rispetto a quelli convenzionali, una convinzione non necessariamente supportata da evidenze scientifiche.
Le abitudini d’acquisto: frutta, verdura e uova al primo posto
Nonostante i dubbi e la disinformazione, l’interesse verso il biologico rimane elevato, soprattutto per i prodotti freschi. Frutta e verdura biologiche sono acquistate almeno una volta alla settimana dal 63% degli italiani e dal 29% ogni volta che si fa la spesa. Le uova biologiche seguono a ruota (56% almeno una volta a settimana), così come i latticini bio (45%).
I consumatori più consapevoli – circa uno su quattro – sanno riconoscere i veri prodotti biologici attraverso elementi distintivi come la scritta “Bio” o “Biologico” sulla confezione (notata dal 60% degli acquirenti), il logo europeo della “eurofoglia” (28,7%) o i simboli degli enti certificatori (27,3%).
Il prezzo come principale barriera
Il principale ostacolo alla diffusione del biologico continua però a essere il prezzo. Sette consumatori su dieci che non acquistano prodotti bio indicano il costo più elevato come motivo principale della loro scelta. A questo si aggiunge una diffusa sfiducia nei confronti dei processi produttivi e di certificazione, alimentata dalla mancanza di informazioni chiare e accessibili.
Aspetti come il gusto o l’estetica dei prodotti sembrano invece avere un’influenza marginale sulle scelte d’acquisto, confermando che l’attenzione del consumatore medio è sempre più orientata verso aspetti etici e di sostenibilità, a patto che siano compatibili con il proprio budget.