Le emozioni veicolate dal digitale

Il contesto

Il cambiamento dello stile di vita imposto dal Covid-19 ha modificato il registro dei contenuti e delle emozioni veicolate dal digitale. Prima della pandemia e dei lockdown, i servizi digitali immergevano le persone in un ambiente attraversato in gran parte da contenuti di svago e intrattenimento. Dalla scorsa primavera si è notato un veloce passaggio dalla funzione di intrattenimento del digitale a quella di veicolo di emozioni profonde. E’ un cambiamente di registro che ha riguardato sia le comunicazioni tra persone che la comunicazione di massa e quella pubblicitaria.

La ricerca

Le rilevazioni di epoca pre Covid-19 mostrano che il divertimento è l’emozione distintiva associata ai contenuti fruiti nell’ambiente digitale: in una giornata tipo nei temi precedenti la pandemia, quasi la metà delle persone veniva colpita da contenuti definiti divertenti e che lasciavano un ricordo positivo e piacevole.

Dall’inizio dell’emergenza a oggi il divertimento ha progressivamente lasciato spazio ad altre emozioni: dallo svago alla commozione, dall’indignazione per contenuti inappropriati al senso di solitudine. La quota di quanti si sono commossi in seguito a un messaggio ricevuto attraverso gli strumenti digitali è più che raddoppiata con il primo lockdown, diventando l’emozione più frequente. Viceversa, il numero di persone che ha ricevuto o incontrato un contenuto divertente negli ambienti digitali si è ridotto a un terzo nel giro di poco meno di un anno.

Le conclusioni

La matrice della comunicazione nell’ambiente digitale si è fatta più seria dall’inizio della pandemia e le persone hanno vissuto nell’online emozioni diverse rispetto al periodo precedente. La comunicazione pubblicitaria ha prontamente reagito e, nel complesso, ha saputo adeguarsi al periodo di emergenza con toni e stili adeguati.

Infine, anche l’atteggiamento verso l’informazione di attualità è stato influenzato dalla pandemia. La domanda di oggettività e libertà da condizionamenti rivolta alle testate d’informazione, tipica del periodo pre-pandemico, si è trasformata in richiesta di competenza, aderenza ai fatti e accuratezza dell’esposizione.