#1100 L’identità in tasca

Chi ha una certa età ricorda che una volta uno dei passaggi verso la vita adulta era segnato dal possesso del portafoglio. Il portafoglio era il custode dell’identità, a lui si affidavano i documenti necessari per vivere nell’ambiente sociale e, infine, i soldi per passare la giornata o per la spesa.

Forse è ancora così ma ora tutti compiti del portafoglio li affidiamo anche al nostro Smartphone. A tal punto che ci si può chiedere se serva ancora uscire di casa con il portafoglio. L’identità, i documenti e i sistemi di pagamento sono stati smaterializzati e possono essere conservati in forma digitale.

Un’indagine su 1.000 individui rappresentativi dei 41 milioni di italiani online ha posto la semplice domanda: se ieri ti fosse capitato di perdere uno di questi due oggetti, quale preferiresti aver perduto? Il portafoglio o il cellulare?

Il 59,1% degli intervistati dichiara che ieri avrebbe preferito perdere lo Smartphone e dà quindi maggior valore al portafoglio. Ci sono diverse ragioni che infleunzano la risposta e non solo date dal valore economico di quanto si perde ma anche dalla conseguente gestione dell’incidente (denuncia, richieste, riconfigurazione, perdita di informazioni, disagi immediati etc.). Tuttavia, la semplicità della domanda è efficace nel riassumere una componente importante della trasformazione digitale del nostro tempo.

Le persone che tengono in misura maggiore al cellulare rispetto alla media sono donne, giovani e individui con titolo di studio elevato. La preferenza verso la perdita del portafoglio – e alla conservazione del cellulare – cresce con l’aumento dell’intensità di consumo dei servizi online.

Il segmento pro-Smartphone è composto in maggior misura da residenti nelle regioni del Centro e del Sud, abitanti in centri medio-grandi e persone single o che vivono in famiglie numerose.

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