La TV che cambia: i risultati della ricerca realizzata per FCP-AssoTV

Ieri, in occasione della terza edizione di The New TV Ad-Age, l’evento promosso da FCP-AssoTV al Teatro Alcione di Milano, è stata presentata la ricerca che abbiamo realizzato sul presente e sul futuro della televisione per FCP.

Un incontro che ha mostrato come la TV, con resilienza, sia ancora capace di generare attenzione, emozioni e valore per i brand, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento nello scenario digitale in continua trasformazione.

Sul palco, guidati dai conduttori Massimo Scaglioni e Anna Sfardini, si sono alternati alcuni tra i volti più riconoscibili della televisione italiana: Carlo Conti, Gerry Scotti, Enrico Mentana, Aldo Cazzullo, Ida Di Filippo, Paola Iezzi, Veronica Gentili e Guido Meda.

I risultati della ricerca

L’indagine, realizzata insieme ad Emotiva, ha coinvolto 2.000 persone, invitate a compilare un diario digitale per una settimana. In totale sono state raccolte oltre 42.000 esperienze di visione su TV, app e piattaforme digitali. Questo approccio ha permesso di tracciare cosa si guarda, per quanto tempo, con chi, e con quale livello di attenzione e soddisfazione, offrendo un quadro vivido e completo della giornata tipo dello spettatore.

  • Mattina – La giornata inizia con l’informazione: telegiornali e programmi di approfondimento, spesso condivisi con altre persone, diventano momenti di co-visione e di discussione.
  • Durante i pasti – Restano centrali i contenuti informativi e giornalistici, scelti per chiarezza, serietà e capacità di stimolare riflessione.
  • Sera – È il tempo del relax e dell’evasione, con film, serie e grandi show. Grazie alla presenza di più schermi in casa (in media 4-5 per nucleo domestico, secondo dati Auditel-Censis), ogni membro della famiglia può scegliere il proprio contenuto preferito, tra documentari, programmi tematici, sport o eventi live.

Un dato particolarmente significativo riguarda l’intrattenimento, che si conferma la categoria in grado di riunire tutta la famiglia. Qui l’indice di soddisfazione cresce fino al +40%, grazie alla capacità di trasmettere allegria, leggerezza e condivisione. Allo stesso modo, gli eventi sportivi e musicali dal vivo rappresentano momenti di forte aggregazione, generando picchi di coinvolgimento emotivo e sociale.

Pubblicità e attenzione

Un tema centrale per i brand è il rapporto tra pubblico e pubblicità televisiva. I dati della nostra ricerca sfatano un mito diffuso: gli spot non allontanano gli spettatori.

  • Tra il 70% e il 99% del pubblico rimane davanti allo schermo durante le interruzioni pubblicitarie.
  • Nei film e nelle serie TV, quando il messaggio è percepito come mirato e rilevante, la permanenza sale fino al 95%.
  • Se il break è introdotto dai conduttori, l’attenzione resta alta: tra l’80% e il 90% degli spettatori continua a seguire il programma senza abbandonare la visione.

Questi risultati dimostrano che, se ben integrata nel contesto editoriale, la pubblicità televisiva non è vissuta come un disturbo, ma può anzi mantenere viva l’attenzione e rafforzare il legame con i contenuti.

Un mezzo che resta strategico

Complessivamente, la ricerca evidenzia la resilienza della televisione e la sua efficacia come mezzo per i brand.

  • La qualità editoriale può aumentare il ricordo pubblicitario fino al 40%.
  • L’attenzione media si attesta intorno al 60%, con punte del 97% nei programmi di intrattenimento.
  • La soddisfazione dei contenuti – intesa come la capacità di mantenere la promessa emotiva per cui vengono scelti – supera il 50%, traducendosi in un tempo di fruizione significativo: da 1 a 2 ore al giorno per spettatore.